Scelta Di Viaggiare (Ancora)

23 Marzo 2016

Ore 7.43 am. Santiago Centro. Cile. Sud America. (Al)La fine del Mondo.

Eppure sono molto lontana dall’Europa. Eppure sono dall’altra parte del mondo. Eppure mi sento così europea oggi.

Ho molta empatia per Bruxelles. La capitale dell’Unione Europea che da sempre ha avuto questo ruolo, perdendo invece quello di città abitata da Persone. Persone che hanno una vita normale, che si svegliano, fanno colazione, vanno al lavoro e prendono la metro ogni giorno.

Bruxelles, una città un po in sordina rispetto ad altre capitali, rispetto alla Parigi del 13 Novembre. Eppure oggi, o in realtà ieri, è emersa per essere una città umana. Fatta di gente che piange, soffre, urla, si abbraccia. Uomini che con gessetti colorati scrivono, nella piazza cuore della città, frasi di solidarietà e urlano il messaggio “Bruxelles è Bella“.

Ho visitato la Capitale Europea qualche anno fa. Sinceramente mi ricordo di una cittadina bella, ma forse priva di personalità. Proprio perché le era stata tolta la sua soggettività e prevaleva il lato politico, parlamentare, amministrativo, economico.

Una città con molta buona birra bevuta al “Delirium“, una fondu “A La Mort Subite” e molte pommes de terre comprate per strada.

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Non ero molto affascinata da questa città, mi sembrava una “brutta copia in miniatura” di Parigi.

Eppure da ieri la vedrò in maniera diversa. Ora sarà Je suis Bruxelles, che non è Parigi, ne Londra. Ma la capitale Umana del Belgio, non più la capitale Europea, almeno per me.

Mi rendo conto di quanto difficile sia la situazione in Europa. Questo però non deve fermarci, non deve impedirci di viaggiare. Perché viaggiare significa essere liberi, conoscere, scoprire. Confrontarsi con altre realtà che ti aprono la mente.

Grazie ai viaggi che ho fatto e che sto facendo sono cresciuta, una persona più aperta e rispettosa di altre culture completamente differenti, dei loro usi e costumi e delle loro tradizioni.

Tra queste ci sono anche arabi, musulmani, islamici, ebrei, buddisti, con la loro differente bellezza e forte generosità. Ragazzi come me, pieni di curiosità e di voglie di scoprire che sono come noi, come la gente belga, francese, inglese eccetera, vittima di una società e di una violenza ingestibile.

No, io non voglio rinunciare alla mia libertà di conoscenza, di scoprire e confrontarmi con un altro mondo che in fondo è simile al mio.

In ogni viaggio fatto ho aggiunto un pezzettino di quella realtà alla mia persona; ogni esperienza vissuta mi ha resa una donna migliore.

Voglio continuare a prendere quell’aereo verso l’Europa, verso l’America, verso l’Asia o la Nuova Zelanda. Piena di energia positiva per la mia nuova avventura di vita, non con terrore per un uomo o una donna con un borsone nero.

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